Strumenti eretici: Tarosofia

Che cos’è la Tarosofia.

Le carte dei Tarocchi  hanno una storia antica che nel corso dei secoli si è articolata e approfondita, così come si è diffusa la loro volgarizzazione a gioco da tavola e a strumento di divinazione.

Il mazzo più studiato a livello simbolico, e oggi più diffuso, è composto da 22 carte dette Arcani Maggiori, e da 56 arcani minori ordinariamente suddivisi in 10 carte numerate per ognuno dei 4 semi (spade, coppe, bastoni e denari), più 4 carte di corte per ciascuno degli stessi semi (Re, Regina, Cavaliere e Valletto).  Nel corso della storia si sono creati diverse varianti sia nei semi che nel modo di rappresentare le immagini, arricchendo e precisando la loro simbologia. Le versioni sono spesso risultato di studi approfonditi, integrati da altre discipline esoteriche quali l’Alchimia, la Kabbala, l’Astrologia, le filosofie orientali e occidentali, e anche dall’opera di artisti che le hanno interpretate secondo il loro pensiero.

E’ curioso notare come uno strumento tanto banalizzato riscontri un vasto interesse tra studiosi e ricercatori, quanto meno dal rinascimento in poi: ad oggi esistono centinaia di testi, studi, analisi, e decine di mazzi rivisitati sia nelle forme che nei simboli. Forse in questo c’è un significato che spesso sfugge alle menti troppo con-formate.

Nonostante la convinzione dominante che li relegano a mezzo di superstizione, i Tarocchi continuano ad attrarre e ispirare.

E tuttavia questo strumento antico è ancora offuscato dall’uso puramente divinatorio che ne è stato fatto, e che è tutt’ora diffuso. Sempre l’umanità ha desiderato conoscere il proprio futuro, nei classici campi in cui si spende da sempre: amore, lavoro, denaro, salute. E così sono stati per lo più utilizzati, con risulati a volte inaspettatamente veritieri, anche se non è “serio” affermarlo.

Studiosi di mente aperta e profonda cultura, quali C.G.Jung, hanno studiato i Tarocchi pur mantenendosi prudenti nelle loro considerazioni e interpretazioni. Ma ad oggi il pregiudizio culturale sui Tarocchi è ancora molto alto e quindi tanti li usanno ma pochi lo ammettono. Stessa sorte è riservata all’Astrologia.

La Tarosofia (sapienza dei Tarocchi) – a differenza della Tarologia (linguaggio dei tarocchi) – vuole mettere l’accento sulla densità di significati di questo libro antico, che sintetizza, nel dispiegarsi degli arcani maggiori, le tappe dello sviluppo della coscienza e nel supporto degli arcani minori i modi e i tempi anche individuali della sua crescita e modificazione.

Seppure il Libro dei Tarocchi venga datato ufficialmente dal XIII secolo,  i suoi contenuti sono ritrovabili in insegnamenti ben più antichi, lasciando intravvedere origini in civiltà oggi scomparse e spesso dimenticate.

Per oltre quarant’anni ho condotto uno studio teorico ed esperienziale sulla storia, l’uso e i significati dei Tarocchi, avvalendomi degli insegnamenti di Waite, Crowley, Wirth ed altri successori e pensatori della filosofia e della psicologia, non ultimi Jung, Steiner, Ouspensky e loro allievi e studiosi.

Con la Tarosofia, integrando questa conoscenza con la mia professionalità psicologica e psicoterapeutica, e con gli attuali sviluppi in Psicofilosofia e Pedagogia individuativa, posso usufruire di questo profondissimo sistema simbolico non certo per predire il futuro, bensì per sostenere le persone che lo desiderano nella loro ricerca spirituale,  di senso e di comprensione di sè e delle proprie potenzialità. Oppure sì, possiamo “prevedere” più che “predire” il futuro, se intendiamo la visione delle possibili conseguenze dell’oggi, e la probabilità di verificarsi di certe conseguenze in base alle cause individuate.

Il mazzo dei Tarocchi diventa quindi uno strumento da utilizzare sia in percorsi brevi che in accompagnamenti più lunghi e complessi, ove la Tarosofia diventa mezzo di “Sofia”, cioè sapienza e conoscenza di sé, del mondo e delle relazioni possibili.

Oggi ci vuole ancora coraggio per dichiararsi cultori e applicatori di discipline antiche, rischiando il dileggio e la svalutazione. Ma la tensione che sempre più si percepisce verso le dimensioni simboliche, tanto profonde (inconscio individuale e collettivo), quanto altissime (superconscio), lasciano ben sperare nella possibilità di recuperare un sapere che l’umanità ha pazientemente e silenziosamente tesaurizzato nel corso di millenni.

E’ quindi questo taglio che viene applicato quando si “lanciano” i Tarocchi a seguito di un quesito o di una più ampia ricerca, basandosi sul principio di associazione simbolica e di sincronicità. Ricordando che non esiste un sapiente che magicamente sa e sentenzia un futuro, bensì una coralità tra chi richiede e chi legge che insieme ricercano le tendenze, le visioni e le risposte.