Psicofilosofia, Psicosofia, Spiritualità

Che cos’è la Psicofilosofia e come si applica

Psico-filo-sofia: una parola che sintetizza in un solo termine due grandi concetti:

Psicosofia : Neologismo composto dall’unione di due elementi: 1. psico- e 2. sofia.
1. Psico- dal termine greco psyché, anima. Dalla radice indoeuropea *SPA-/*SPU-, che esprime l’idea di soffio vitale. Il termine psiche indica in Omero il respiro vitale, in Platone l’anima.
2. Sofia deriva dal latino sophia, traslato dal greco sofìa, saggezza, sapienza. La radice non è ancora definita: per la maggior parte degli studiosi è *SAP-, connessa all’idea di succo/sapore/senno.
Psicosofia indica pertanto “consapevolezza della vita spirituale”. (1)

Filosofia: un termina antico, che non ha bisogno di molte spiegazioni. Significa amore (filia) per la sapienza/conoscenza (sophia). La Filosofia è forse la più antica forma di pensiero umano che si interroga sulla realtà e sul valore di ogni cosa. Abbiamo nella storia richiami alla riflessione filosofica fin dagli albori dell’umanità nel pensiero, nell’arte, nella religione e poi nella letteratura, nella psicologia, nella scienza. Si potrebbe semplificare dicendo che la Filosofia nasce con la coscienza stessa e si sintetizza come tentativo di risposta alle tre grandi domandi esistenziali: chi sono – da dove vengo –  dove vado. Come umanità, ma anche come specie, come Terra, come Universo di cui siamo parte.

Come sappiamo, sono le Idee e i Valori a guidare ogni passo e ogni ricerca umana, anche quando sembrano assenti o smarriti.

In quest’epoca di grandi cambiamenti che derivano da molti fattori personali e collettivi, ritorna prepotente la necessità di trovare nuove risposte a domande di ogni livello, che però possono ricondursi agli interrogativi di senso. Interrogativi sempre presenti nella psiche umana, anche quando non sono percepiti coscientemente, anche quando assenti o smarriti.

Alla ricerca delel risposte che guidano infine le scelte e i progetti, discende anche un “nuovo” modo di accompagnare percorsi di conoscenza di sè e di equilibrio di vita.Nuovo” tra virgolette, poiché attinge in realtà a conoscenze molto antiche oltre che ad alcune scuole di pensiero moderne. Eppure nuova la comprensione e la strutturazione di metodi e strumenti.

Tra i possibili strumenti per ri-orientarsi troviamo anche la possibilità di accompagnamento a coloro che si interrogano su se stessi e sul proprio scopo di vita e siano desiderosi di compiere un percorso di ricerca di senso e di scoperta dei propri talenti, in un’ottica di auto-cura e auto-determinazione.

“La psico-filo-sofia oltre la psico-logia, per orientare diversamente il nostro sguardo”

autore: Marina B.

Dalle proposte del terapeuta/consulente, “esperto” a cui affidarsi, all’attenzione verso le caratteristiche e bisogni delle persone, per sostenerne lo sviluppo originale e autodeterminato e per “riconnettere” e armonizzare ogni parte di sè: corporea, emotiva, mentale e soprattutto spirituale. Soprattutto spirituale, perché dall’illuminismo in poi è un ambito fortemente trascurato in ogni disciplina sia umanistica che scientifica.

Proprio le modificazioni nel pensiero e nella cultura – soprattutto occidentale – degli ultimi secoli, hanno fortemente penalizzato il campo di riflessione e di esperienza dedicato all’Anima e allo Spirito. La crisi delle religioni – divenute troppo cristallizzate nel pensiero e fortemente condizionate da interessi di parte – ha lasciato un campo “vuoto” e quindi è insoddisfatto quel  bisogno di significato e di trascendenza così insito nell’essere umano di ogni epoca e tradizione.

La Psicofilosofia supera il concetto di “recupero”, “diagnosi”, “cura e riabilitazione” attribuito (anche per legge) alla professione di Psicologo.

Il suo sguardo è indirizzato alla risorse e alle possibilità, e soprattutto a riconnettersi con la parte spirituale di sè, costituendosi come  ponte tra psicologia e spiritualità.

La sua opera è finalizzata a sostenere il compiersi del progetto di vita che ogni essere porta in sé, e in tal senso utilizza  spesso strumenti di ricerca e di indagine molto antichi che la psicologia corrente disconosce e spesso svaluta.

Lo Psicofilosofo intende chi si rivolge alla sua opera come un “viaggiatore” alla ricerca di una meta e del modo migliore per raggiungerla, in un percorso comune a cui non si sottrae neppure personalmente: non c’è un “esperto” da seguire e un “ignorante” che segue, ci sono compagni di viaggio di diversa esperienza e competenza. A volte “guide”, come in montagna, che conoscono certi sentieri perché li hanno percorsi e li propongono come possibili, ma non sicuramente i migliori.

Ciascuno è il miglior esperto di se stesso, anche quando non lo sa o non lo crede: scoprirlo è il primo compito della psicofilosofia.

Nel pieno rispetto quindi delle caratteristiche della persona, lo psicofilosofo la sostiene e l’accompagna attraverso le sue tappe di conoscenza di sé e di consapevolezza dei propri bisogni, senza alcuna pretesa di “normalizzare” o “riparare”.

Facilitatore di scoperte di talenti e di valori personali, egli si pone come accompagnatore, compartecipe dello stesso tipo di percorso che svolge costantemente a sua volta.

In questo percorso l’attenzione a tutte le dimensioni umane è fondamentale: corporea, emotiva, mentale, psichica, animica e spirituale. Quest’ultima intesa come parte costituente della natura umana, spesso sconosciuta e disattesa. Al di là di ogni concezione religiosa.

Così la Psicofilosofia si attrezza di molti strumenti, antichi e moderni, che non trascurano  l’attenzione e la cura del corpo, il rapporto rispettoso con la Terra, gli Animali e le Piante, l’Espressione artistica, l’Immaginazione e la Meditazione.

Si avvale spesso degli insegnamenti e tradizioni più antichi,  per prendersi cura anche della dimensione spirituale: valori, intenti, scopi di vita, rapporto con la morte, ascolto dell’Anima, consapevolezza dello Spirito.

Il concetto di Anima ha molte definizioni, spesso complementari: da essere intesa come “parte che sopravvive alla morte”, oppure “semplice” soffio, forza magnetica e vitale che abita l’essere vivente e ne caratterizza l’essenza. O anche come “coscienza”, nata dal rapporto tra lo Spirito (scintilla di Vita) e la Sostanza concreta (materia/corpo).

In termini psicofilosofici si può definire l’Anima come mediatrice tra lo Spirito e la Personalità (o essere manifesto), composto di corpo, emozioni e mente.

In questo senso la Personalità non si limita alla psiche così come ordinariamente intesa, ma comprende “l’intelligenza istintiva” del corpo fisico, il “grande mare energetico” delle emozioni, la mente pensante razionale e immaginativa.

Nella struttura umana, come definita dalla Psicofilosofia, consideriamo quindi:

  1. La Personalità, come sopra descritta in tre livelli (corpo, emozioni, mente/cervello)
  2. La dimensione intuitiva o Mente superiore, quarto livello, piano di contatto tra Anima e Personalità
  3. l’Anima o capacità di coscienza e autocoscienza
  4. Lo Spirito (o Monade), parte e scintilla di Vita universale, vivente entro ogni l’essere.

La Psicofilosofia può sostenere lo sviluppo armonico della Personalità, ma non fine a se stesso com’è compito della Psicologia, bensì allo scopo di integrare le sue parti per meglio accogliere i messaggi e le indicazioni dell’Anima e scoprire il proprio compito di vita.

Si dedica alla cura dell’Anima, intesa come “prendersi cura” del rapporto tra la l’Anima (a sua volta mediatrice con lo Spirito) e il suo strumento, la Personalità, al fine di favorire lo sviluppo della Coscienza, tramite una Visione sempre più ampia di sé e del mondo e lo sviluppo del sesto senso, l’Intuizione (chiamata anche “conoscenza diretta”).

Tutto ciò può sembrare molto teorico e poco attinente alla vita quotidiana, coi suoi bisogni, affanni e progetti di sicurezza, benessere e realizzazione personale.

Diventa però più chiara l’importanza di questa lettura se osserviamo che ogni persona sente un insieme di “spinte” verso un qualche compito o meta, che fatica spesso a capire, collocare, raggiungere. Anche perché incontra ostacoli, malesseri e resistenze (interne ed esterne) non sempre comprensibili e che non sa come trattare.

Tutto risulta più concreto se chiamiamo:

  • le “spinte”, indicazioni dell’Anima
  • “l’intento di benessere e realizzazione “, impulso naturale della Vita o Spirito
  • la “fatica e bisogno di capire”, l’impulso all’ampliamento di coscienza
  • il bisogno di “collocare e realizzare”, la definizione e il raggiungimento della propria realizzazione o – per qualcuno – il compimento della propria mission, o scopo di esistenza
  • gli “ostacoli e resistenze”, tutto ciò che limita la Visione (pregiudizi, modelli di riferimento rigidi, educazione non rispettosa di sé, ecc.), e rende il naturale processo evolutivo rallentato e sofferente.

Così inteso, il quadro di riferimento acquista un respiro che va ben oltre le piccole vicende e difficoltà individuali, le riveste di un significato condiviso con tutta l’umanità, e – seppure in modo diverso –  con tutti gli esseri viventi.

L’essere umano si svela come  “figlio dell’Universo”, connesso e compartecipe a ogni altro essere, e anche (cosa di una particolare meraviglia) sintesi e custode di tutte le specie che contiene in sé, come la filogenesi umana ci insegna, ricapitolata nel percorso dall’embrione al neonato.

E’ importante sottolineare che da molte parti si stariflettendo su questi temi, tanto che. nell’ambito di questi riferimenti, nasce nel 2021 la Psicosofia SinergEtica Italiana (PSEI) dal confronto di un gruppo di psicologi e psicoterapeuti fondatori.

PSEI si propone di studiare e promuovere in modo attivo la figura professionale di Psicosofo, svincolata da quella di psicologo e psicoterapeuta com’è attualmente intesa.

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(1) cfr.  TPS – Psicosofia   si vedano in merito anche gli scritti di R. Steiner