Psicologia, Ricerca di senso, Spiritualità

La via archetipica dei Tarocchi

Parlare dei Tarocchi è argomento spinoso, perché a tratti condiviso tra la psicologia dell’inconscio, l’esoterismo e la ciarlataneria. Cerchiamo la via più credibile.

jungC.G.Jung – allievo di Freud  da cui si allontanò per divergenze sostanziali – caposcuola della psicologia analitica, era un personaggio molto interessante. Uomo di vastissima cultura e di mente curiosa e aperta, si occupò molto dei “mondi altri”: paranormale, esoterico, lontane culture e religioni, riuscendo a rivedere ogni elemento in chiave psicologica e archetipica, cioè riferita ai “modelli” interni propri della psiche umana.Benché non fosse un obiettivo diretto delle sue energie, Carl Jung riconobbe il Tarocco come rappresentazione di archetipi di trasformazione come quelli che egli aveva trovato in miti, sogni e alchimia, e come avente caratteristiche divinatorie simili all’I Ching e all’astrologia. Soprattutto, Jung riteneva che una persona potesse usare “un metodo intuitivo” per comprendere – mediante la riflessione operata dal tarocco dell’inconscio collettivo – il significato in una condizione attuale, prevalente. Questo anche in base alla sua teoria della sincronicità.

tuttitarocchiIl 1° marzo 1933, Carl Jung parlò dei tarocchi durante un seminario che stava conducendo sull’immaginazione attiva. Questa è la trascrizione delle sue parole:

“Un altro strano campo di esperienze occulte in cui appare l’ermafrodito è il tarocco. Questo è un insieme di carte da gioco, originariamente usate dagli zingari – ci sono esemplari spagnoli, se ricordo bene, – che risalgono al 15° secolo. Queste carte sono realmente all’origine del nostro mazzo di carte, in cui il rosso e il nero simboleggiano gli opposti, e la divisione in quattro – fiori, picche quadri e cuori – appartiene anch’essa al simbolismo dell’individuazione. Esse sono immagini psicologiche, simboli con cui si gioca, come l’inconscio sembra giocare con i suoi contenuti. Esse si combinano in certi modi, e le differenti combinazioni corrispondono al giocoso sviluppo degli eventi nella storia dell’umanità. Le originali carte del tarocco consistono delle carte ordinarie da gioco, il re, la regina, il cavaliere, l’asso ecc, – però le figure sono in qualche modo differenti – e inoltre, ci sono ventuno carte sulle quali ci sono simboli, o raffigurazioni di situazioni simboliche. Per esempio, il simbolo del sole o il simbolo dell’uomo appeso per i piedi, o la torre colpita dal fulmine, o diavolola ruota della fortuna, e così via. Queste sono una sorta di idee archetipiche, di natura differenziata, che si mescolano ai componenti ordinari del flusso dell’inconscio, e perciò è adatto ad un metodo intuitivo che ha lo scopo di comprendere il flusso della vita, forse anche predire eventi futuri, eventi che si presentano alla lettura delle condizioni del momento presente. É in tal modo analogo all’ I Ching, il metodo divinatorio cinese che permette quanto meno una lettura della condizione presente. Vedete, l’uomo sempre ha sentito la necessità di trovare un accesso attraverso l’inconscio al significato di una condizione presente, perché c’è una sorta di corrispondenza o somiglianza fra la condizione prevalente e la condizione dell’inconscio collettivo.

Ora nel tarocco c’è una figura ermafroditica chiamata il diavolo. Ciò sarebbe in alchimia l’oro. In altre parole, un tentativo come l’unione degli opposti appare alla mentalità Cristiana come diabolico, qualcosa di malvagio che non è permesso, qualcosa che appartiene alla magia nera”. (Da: Vision: Notes of the Seminar given in 1930-1934 by C.G.Jung – Visioni: note del seminario tenuto nel 1930-34 da C.G. Jung, curato da Claire Douglas).

Quindi, sostenuti da tale precedente, possiamo accostarci ai Tarocchi in modo più libero da pregiudizi e aperto alla scoperta.

I Tarocchi, in particolare gli arcani maggiori, possono essere letti come un libro illustrato, dove ogni lama rappresenta la tappa del percorso evolutivo di ogni creatura vivente, dalla più piccola all’universo intero. Contemplano nascita, sviluppo, crisi, superamento, conclusione e rinascita, nell’eterno fluire ciclico della vita.

stelleOsservarli e lasciarsi attraversare dalle immagini e dalle idee che esprimono. Risuonare con i significati e farsene illuminare. Leggere i loro messaggi, non come la sentenza di un destino ineluttabile, bensì quali indicatori delle forze ed energie in gioco nel momento presente, e delle mete verso cui conducono.

Come un test proiettivo, facilitano la comprensione di quanto risiede nell’interiorità e aiutano così a disvelare “la posta in gioco”  della fase in atto, le sue caratteristiche e le possibilità disponibili.

Nel gioco della lettura, porre una domanda significa porla a se stessi e rispondersi alla luce della visione che evocano, con il potere che risiede in tutti i simboli che la conoscenza e la sapienza di millenni hanno conformato in figure, colori, nomi, numeri, posture. Ogni elemento raffigurato non è casuale perché crea e sviluppa il discorso. (1)

Facciamo un esempio.

mattoLa prima/ultima lama dei Tarocchi è il Matto. Non ha numero il che ci fa pensare a un “fuori gioco” per questo insito in tutti i giochi, prima e dopo, all’inizio quando ancora nulla è iniziato formalmente e tutto è potenzialità, ovvero conclusione. Quando tutto si abbandona e si tengono solo i beni più preziosi e cari in un piccolo fagotto,  per viaggiare leggeri.

Il Matto è l’unica carta in movimento (si nota dalla postura delle gambe e dall’angolazione del bastone d’appoggio) e quindi, a paragone con le altre, esprime l’essenza stessa della vita: il  movimento. Il suo sguardo è rivolto verso l’alto: la meta successiva di ogni fase è superiore alla precedente. Un animale selvatico (l’istinto) lo morde nelle terga, proprio come nel modo di dire  “qualcosa mi morde il sedere” si vuol significare “qualcosa mi spinge fortemente, non mi lascia stare”. Veste i colori dei 4 elementi, e quindi porta con sè l’essenza della materia (terra), dell’emozione (acqua), dell’anima (aria) e dello spirito (fuoco); percorre le vie del mondo e per ciò ci dice che ne siamo viaggiatori.

Dal Matto si dispiega la nuova storia: l’azione del Bagatto (1), la riflessione intuitiva della Papessa (2), la creatività dell’Imperatrice (3), il governo dell’Imperatore (4)…  maschile e femminile, azione e riflessione, e così via fino al compimento del ciclo, il Mondo (21), attraversando fasi, tappe, crisi e superamenti.

I Tarocchi quindi, /come altri strumenti peraltro), si prestano ad aprire un dialogo, a porsi in relazione  con se stessi, a riflettere e rendere più consapevoli  lo stato, i desideri, le difficoltà, le risorse. Portando con sè il fascino delle cose antiche  ricche di storia e di esperienza e la magia del sapere nascosto nelle profondità dell’essere.

Sogni-ragazzo

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(1) Ci si riferisce ai tarocchi più antichi: “Antico Tarocco di Marsiglia” di Grimaud. Molte versioni si sono succedute, rielaborate da vari autori in modo più o meno corretto

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