Riflessioni

Domanda

Esiste un sito molto interessante ed elegante che si chiama “una parola al giorno”: da consultare, leggere, divertirsi per chi ama le parole e i significati.

Oggi vi segnalo questo articolo, perché spesso la terapia è piena di domande, e anche si potrebbe dire che ciascuno di noi è una domanda vivente.

E in effetti così pare, dal significato della parola “domanda”.

Domanda

[do-màn-da]

SIGN Enunciato con cui si esprime il desiderio di sapere od ottenere qualcosa

dal latino: [demandare] affidare, raccomandare, composto di [de] e [mandare].

Nelle parole più comuni si nascondono dei caratteri impensati, e la conoscenza più profonda della lingua non può prescindere da un loro approfondimento.

Secondo una pseudoetimologia diffusa, la domanda sarebbe ciò che deve essere domato; ma ad un orecchio attento, che pure ignori la vera origine, non sfugge che si tratta di una parola molto delicata, di colore tenue, e priva di quella aggressività che è propria di ciò che ha da essere domato. La domanda infatti è propriamente ciò che viene affidato, un enunciato tramite cui si esprime e conferisce un desiderio da esaudire.

Secondo certi usi la domanda può anche essere un’espressione volta ad ottenere qualcosa – come un’ammissione, o un prezzo. Ma dire che si domanda del pane o un passaggio in auto suona un po’ rétro, se non proprio strano: infatti il carattere fondamentale della domanda, scontatamente rinvenibile in ogni dizionario, è l’esser volta a sapere qualcosa. Ciò che con la domanda si affida all’uditore è un desiderio di sapere.

Anche altre parole hanno questo carattere: ma la domanda non è incalzante come l’interrogazione, né sussiegosa come il quesito. Questa parola nasconde, nella miriade di discorsi in cui la usiamo, un germe di elegante delicatezza, un prezioso segno di fiducia.

(fonte: unaparolaalgiorno.it)

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