AutoMutuoAiuto, Comunità

Auto Mutuo Aiuto: comprendiamolo

Per descrivere cosa sia l’Auto Mutuo Aiuto ricordiamo le definizioni che ne danno due esperti: UNIONEla Dott.ssa Barbara Rossi, psicologa – psicoterapeuta
e il Dott. Gianni Lanari, psicologo e psicoterapeuta:

“Quando si parla di gruppo Auto Mutuo Aiuto (A.M.A.) si intende una categoria piuttosto complessa che comprende gruppi con caratteristiche differenti.

Forse ci si riferisce a distinzioni che di primo acchito balzano più agli occhi dei tecnici, ma sicuramente il parteciparvi fa sentire ben presto la differenza tra gruppo e gruppo, clima e clima.

La distinzione certo più significativa riguarda la presenza o meno di un facilitatore, che noi auspichiamo come garante del lavoro che si va svolgendo. Resta inequivocabile che il gruppo A.M.A. è innanzitutto un gruppo che si crea per fornirsi reciproca assistenza tra persone che hanno un problema in comune. In America sono una realtà ormai diffusa e praticata, come la psicoterapia, ma anche in Italia sono sempre più richiesti, come risposta a forme di disagio e malessere non raggiungibili con altre forme più tradizionali di cura.

L’idea A.M.A. è nata con gli Alcoolisti Anonimi, ma è funzionale l’utilizzo di tale modello con persone aventi a che fare anche con altri disagi, ad esempio i disturbi d’ansia (attacchi di panico, fobie, etc.), il gioco d’azzardo, le malattie tumorali, le cardiopatie, i problemi di coppia, l’essere separato, divorziato e/o vedovo, l’esser donne che amano troppo, la difficoltà a realizzarsi sentimentalmente, la disoccupazione, l’essere il familiare di un paziente malato, la situazione di ex carcerato, di ex paziente psichiatrico, la tossicodipendenza, l’esser partner di tossicodipendenti, la depressione, la solitudine, i disturbi sessuali, i figli con handicap, i disturbi alimentari, etc.

distanzeLo scopo essenziale del gruppo di auto mutuo aiuto è di dare, a persone che vivono in situazioni simili, l’opportunità di condividere le loro esperienze e di aiutarsi a mostrare l’uno all’altro come affrontare i problemi comuni. L’auto aiuto è quindi un mezzo valido per assicurare ai partecipanti del gruppo sostegno emotivo. Vediamo infatti che all’interno del gruppo ciascuno sforzo individuale teso alla risoluzione di un proprio problema diventa contemporaneamente sforzo per risolvere un problema comune.

Ciascuno riceve aiuto e contemporaneamente dà aiuto. Si verifica una sorta di effetto per cui chi dà aiuto, in realtà ne riceve e chi cerca di modificare una persona, in realtà lavora su se stesso nel rapporto con l’altro. Il fatto che poi i partecipanti condividano il medesimo problema permette che l’aiuto scambiato sia sentito come maggiormente efficace. E’ come se tali gruppi mettessero l’accento sull’intollerabilità del destino comune, spingendo così all’azione concreta per la soluzione dei problemi. Si acquisiscono così specifiche informazioni riguardanti soluzioni pratiche apprese dall’esperienza diretta, che di solito non sono ricavabili né dai libri, né dagli operatori professionali, né dalle istituzioni assistenziali.

Ipopolo membri del gruppo si ritrovano quindi inseriti in una sorta di piccolo sistema sociale in cui smettono di essere dei portatori di qualche disagio e diventano invece membri di una rete quasi familiare. I gruppi di auto mutuo aiuto, pur costituendo delle ottime iniziative di supporto, non sono però da considerarsi sostitutivi di una adeguata psicoterapia individuale o di gruppo, nella quale l’esperto, non si limita al ruolo di facilitatore, ma assume un ruolo terapeutico diretto, volto al miglioramento della qualità della vita, potendone diventare protagonisti”.

L’AMA è, pertanto, considerato come uno degli strumenti di maggiore interesse per ridare ai cittadini responsabilità e protagonismo, per umanizzare l’assistenza socio-sanitaria, per migliorare il benessere della comunità.

Di seguito vengono riportate le caratteristiche principali del gruppi di Auto-Mutuo Aiuto:

  • Condividono le proprietà dei piccoli gruppi: un numero ristretto di partecipanti (solitamente 10 persone) facilita l’interazione tra i soggetti, l’espressione dei sentimenti, la nascita e lo sviluppo di amicizie e relazioni profonde;
  • Sono centrati su un problema e organizzati in relazione a specifici problemi;
  • I membri del gruppo tendono ad essere dei pari: è il fatto di vivere, o di aver vissuto, una stessa condizione che definisce l’appartenenza al gruppo;
  • Condividono obbiettivi comuni;
  • L’azione è azione di gruppo: l’energia e la forza che il gruppo è in grado di esprimere, sono sicuramente maggiori e più significative delle possibilità che ogni singolo partecipante ha a disposizione per la soluzione del problema;
  • Aiutare gli altri è una norma espressa dal gruppo: ognuno, con la propria esperienza e competenza, attraverso il confronto e la condivisione, trae aiuto per sé e per gli altri;
  • Il gruppo è democratico: ogni decisione, cambiamento, regola, viene formulata, discussa e accettata democraticamente;
  • La comunicazione è di tipo orizzontale: non ci sono modelli strutturati di comunicazione: ognuno esprime liberamente il proprio pensiero, rispettando gli altri e senza accentrare su di sé la discussione;
  • Il coinvolgimento è personale: ogni persona decide autonomamente se e come prendere parte al gruppo. Non è una decisione imposta da altri, partecipare al gruppo volontariamente aumenta la sicurezza nelle proprie capacità di scelta ;
  • La responsabilità è personale: ogni persona è protagonista del cambiamento che vuole ottenere, la persona stessa è la prima risorsa per sé e per il gruppo;
  • L’orientamento è all’azione: le persone imparano e cambiano facendo. Uno degli scopi dei gruppi è quello di sperimentare nuovi stili di vita e di comportamento, nuovi modi di sentire e trasmettere i propri vissuti. Attraverso gli sforzi ed i successi conseguiti e riconosciuti nel gruppo, la persona ha la possibilità concreta di aumentare la propria autostima e di credere nelle proprie risorse.

Generalmente gli obiettivi dei gruppi di Auto-Mutuo Aiuto sono:

  •  Aiutare i partecipanti ed esprimere i propri sentimenti.
  • Sviluppare la capacità di riflettere sulle proprie modalità di comportamento.
  • Aumentare la capacità di riflettere sulle proprie modalità di comportamento.
  • Aumentare le capacità individuali nell’affrontare i problemi.
  • Aumentare la stima di sé, delle proprie abilità e risorse, lavorando su una maggiore consapevolezza personale.

-direzioni-4PRONTUARIO DEL TIPO DI APPROCCIO A.M.A.:
Chi ha il problema è una persona portatrice di risorse;
Si enfatizzano le risorse, la salute, il sentirsi bene;
Enfasi sulla fiducia, la volontà, l’autocontrollo;
Si enfatizzano i sentimenti e effetti concreti ed immediati;
Tendenza alla estemporaneità e alla spontaneità;
Il cambiamento di un individuo è in un contesto;
Si costituiscono strategie basate sulla storia dei singoli.” 

(tratto liberamente da articoli online – evidenziazioni introdotte)

E quindi… non è così difficile distinguere tra interventi professionali di cura e auto-cura di sé e del gruppo dei pari, anche se molta confusione si sta creando intorno a queste definizioni.

Confusione non sempre “innocente” perchè la risorsa è così importante da finire spesso per sostituire altri interventi, seppure necesari, a causa del costo pari a zero che i gruppi AMA comportano.

D’altra parte alcuni professionisti delle relazioni di cura, più o meno in buona fede, adottano alcuni aspetti della metodologia AMA – ad esempio lo scambio tra pari – per condurre iniziative di tipo terapeutico che comportano costi per i partecipanti (a fronte di una conduzione professionale) ma risultano più “graditi” per via dell’immagine meno “patologizzante” che offrono.

Questa confusione, oltre a non essere fruttuosa, può anche diventare molto negativa per due opposti motivi:

  • l’accesso ai gruppi AMA veri e propri, privi quindi di facilitazione da parte di professionisti (medici, psicologi, assistenti sociali, educatori…) viene “spinto” – tramite invii delle istituzioni sanitarie e di singoli – anche a persone che avrebbero necessità di interventi di cura più professionali, con effetti non utili per il singolo e per il gruppo
  • gruppi di tipo squisitamente terapeutico, condotti quindi da professionisti e con i relativi costi, vengono “privati” delle componenti di autonomia, autogestione e auto_realizzazione che invece l’AMA produce.

Diventa quindi sempre più urgente diffondere chiarezza e strutturare interventi – anche formativo/informativi –  condotti da chi vive e conosce il mondo dell’AMA in modo diretto e partecipe. In questo modo sarebbe più facile utilizzare ogni risorsa umana e professionale nel modo più fruttuoso e adeguato (vedi . www.camap.orgwww.eleusi.org/ )

crisi 3

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